Tre commedie per tre serate

Rassegna di Teatro Amatoriale 2024
Oratorio San Pancrazio
Piazza Roma, 3 di Roveredo in Piano (PN)

Per informazioni: cell. 3488035612
INGRESSO LIBERO

Programma

vuoti a rendereSabato 02 marzo 2024
Compagnia “Gruppo Teatro e Musica Parole Note” di Roveredo in Piano (PN)
“Vuoti a rendere” di Maurizio Costanzo
Regia di Alessandro Gennaro e Alfredo Grazioli

Secondo il testo di Maurizio Costanzo, Federico ed Isabella sono “Vuoti a rendere”, sono una coppia avanti con l’età, costretta da un figlio egoista ad abbandonare la casa dove per vent’anni hanno diviso tutto, dalle gioie (pochine) ai fallimenti (parecchi), e costretti ora a mettere in valigia, oltre agli oggetti di una vita, il bilancio di un’esistenza in due. Lei, concreta eppure romantica, con qualche inatteso rimpianto, vorrebbe assecondare il figlio prepotente; lui, classico can che abbaia senza mordere, gli si oppone soprattutto in nome d’una personale battaglia per la propria dignità. Il dialogo spiritoso ma striato d’amarezza fornisce   materiale ideale per una partita a due dai rimpalli irresistibili; per un ininterrotto duetto di godimento sopraffino tutto intorno ad un baule che i due riempiono lentamente.

sartor par femene LeonardoSabato 09 marzo 2024
“Compagnia Stabile del Leonardo” di Treviso
“Sartor par femene” di Georges Feydeau
Regia di Maurizio Damian

Libera trasposizione di “Tailleur pour dames”, commedia scritta nel 1888 da G. Feydeau. Fedele alla tradizione del vaudeville, è animata da un oliatissimo intreccio alimentato da continui scambi di persone, frenetiche entrate e uscite e peripezie complicate da mille contrattempi. Una vicenda alla ” Signore e Signori ” di P. Germi, del 1966 e come questa è ambientata a Treviso. I coloriti personaggi che vedrete rispecchiano i caratteri originari dei protagonisti di Feydeau ma si adattano per situazioni e linguaggio al mondo provinciale della Treviso degli anni ’60.

Sabato 16 marzo 2024
Compagnia “Cibìo” di Chions (PN)
“Orazio l’ultimo conte de Cusan” di Aldo Presot da una ricerca di Alberto Pavan
Regia di Daniele Travain

La vicenda raccontata si svolge nell’antico castello di Cusano di Zoppola (che ormai non esiste più), nell’anno 1769. Orazio è l’ultimo discendente della nobile famiglia Formentini, che da alcuni secoli è Giurisdicente della Contea di Cusano; sposato con Anna Maria, non hanno figli, la dinastia quindi è a rischio di estinzione. La storia che viene rappresentata inizia il 14 settembre, la moglie Anna Maria è morta, siamo al ritorno dalle cerimonie del funerale. La sala del castello è addobbata a lutto, la governante con la giovane cameriera stanno preparando un po’ di rinfresco per gli amici e i parenti che sono arrivati da lontano per presentare le loro condoglianze. Naturalmente si inizia con i soliti discorsi di circostanza, ma ben presto si arriva a parlare della mancata discendenza della famiglia Formentini. Complici gli esempi sui Patriarchi della bibbia, si finisce col cercare di convincere il conte Orazio a risposarsi, per poter finalmente avere il sospirato erede.

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