X Festival Internazionale del Teatro Amatoriale Premio “Marcello Mascherini” 2019 – Vincitori e Serata di Gala

Premio
Gradimento del Pubblico
Vincitore

A Vigevano si spacca!
della Compagnia “Colpo di maschera” di Fasano (BR)

Che ha ottenuto un gradimento del pubblico pari a punti 9,298

Premio
Gradimento delle Compagnie FITA di Pordenone
Vincitore

Nel nome del padre
della compagnia “La corte dei Folli” di Fossano (CN)

Che ha ottenuto un gradimento del pubblico pari a punti 9,5

Premio
Migliore scenografia
Vincono:

Facciolli, Sticchi, Marinucci e Moretti per le scenografie dello spettacolo “Sganarello, medico per forza e per amore” della compagnia “Gruppo amici dell’Arte di Offida (AP)

Con la seguente motivazione:

“perché costumi e trucco originali ed effetti scenici ben calibrati, uniti ad una scenografia apparentemente semplice ma di grande impatto visivo, hanno contribuito in maniera efficace ad esaltare una commedia rappresentata nella migliore tradizione della Commedia dell’Arte”.

Premio migliore attrice non protagonista
Vincitrice

Mara Gobbo – nel ruolo di Linda Netto in “Elcandegesso”
compagnia “Teatroroncade” di Roncade (TV)

con la seguente motivazione:

“per la solare interpretazione della governante Linda Netto, cui Mara Gobbo dona la semplicità dignitosa delle persone che nella vita non hanno più nulla da perdere, offrendo al pubblico un personaggio di estrema naturalezza ed esaltante presenza scenica”.

Premio migliore attore non protagonista
Vincitore

Paolo Marchetto – nel ruolo di Fabrizio in “Le chat noir”
“Compagnia dell’Orso” di Lonigo (VI)

con la seguente motivazione:

“per essere riuscito ad investirsi perfettamente del personaggio di Fabrizio, l’insegnante catalizzatore. Con una precisa caratterizzazione e grazie a ben studiati comportamenti scenici, Paolo Marchetto ha fatto del suo personaggio l’amalgama fondamentale dei diversi elementi della commedia”.

Premio miglior attrice protagonista
Vincitrice

Cristina Viglietta – nel ruolo di Rosemary in “Nel nome del padre”
compagnia “La corte dei Folli” di Fossano (CN)

con la seguente motivazione:

“di Rosemary, personaggio difficile nella vita ancor più che nell’interpretazione, CRISTINA VIGLIETTA è stata perfetta interlocutrice. Ne ha recitato, con magistrale spontaneità attoriale, la chiusura psicologica e la completa spogliazione dai fastidiosi abiti mentali impostile, dimostrando grande abilità nel gestire i repentini “cambi di maschera” che i personaggi interpretati richiedevano, sia da un punto di vista caratteriale, che fisico e storico”.

Premio miglior attore protagonista
Vincitore

Pinuccio Bellone – nel ruolo di Aldo – in “Nel nome del padre”
compagnia “La corte dei Folli” di Fossano (CN)

con la seguente motivazione:

“per aver saputo risolvere con estrema naturalezza le diverse sfaccettature del ruolo, offrendo verita’ e spessore alla narrazione di un personaggio drammaturgicamente molto complesso”.

Premio Miglior Regia

Riccardo Fortuna
Compagnia de L’Armonia di Trieste (TS) per lo spettacolo “Una mentina?”

con la seguente motivazione:

“per aver saputo gestire con sapienza un testo di Jordi Calceran, trasposto in triestino, che parla del mondo attuale, dove la crudele e ridicola ambizione del “posto” viene stigmatizzata adottando ottimi toni interpretativi, ritmi scenici serrati e proporzionati colori nella recitazione di tutti gli interpreti”.

Premio Miglior Spettacolo

Nel nome del padre
della compagnia “La corte dei Folli” di Fossano (CN)

con la seguente motivazione:

“perché la potenza del dramma, perfettamente interpretato dai due protagonisti che vanno man mano a spogliare i loro personaggi dei fardelli imposti dalla società benpensante, si fa sentire sin dalle prime note musicali di apertura e acquisisce sempre maggior forza, grazie a scelte registiche che combinano, con perfette sintonie, le fredde scene alle poliedriche spinte recitative degli attori: un’opera d’arte tout court”.

La giuria ha inoltre deciso l’attribuzione di una menzione speciale alla Compagnia “Colpo di maschera” di Fasano (BR)

con la seguente motivazione:

“per il lavoro corale che trova la sua forza nella autenticità espressa dal quartetto in scena.
la recitazione è semplice, ma il valore aggiunto dello spettacolo nasce dall’utilizzo delle canzoni di RINO GAETANO in funzione di profezia e analisi della realtà storica rapportata alle contingenze dell’oggi”.

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